Stemma “Magnifica Comunità di Vallarsa”

Simbolo della Vallarsa (in cimbro “Pronttal”, in tedesco “Brandtal”) è l’antico stemma della “Magnifica Comunità di Vallarsa”, raffigurante due orsi che bevono a una fontana. Lo stemma è identico a quello della famiglia Perempruner (parola composta dal tedesco “Bären” = orsi e “Brunnen” = fontana). Infatti, un membro della famiglia, secondo la storia tramandata oralmente da secoli, fu il primo massaro della Comunità di Vallarsa. Come avvenne negli altri territori cimbri adiacenti, anche in Vallarsa, si verificò, intorno al 1200, un’immigrazione di contadini tedeschi che abbatterono i boschi per trarvi terra da coltivare e stabilire nelle radure i masi dai quali presero origine gli attuali gruppi abitati.
Ancora oggi nel dialetto locale sono presenti innumerevoli termini cimbri, l’antica parlata che costituisce il più antico dialetto bavarese ancora oggi esistente, oltre alla ricca toponomastica cimbra, presente in ogni frazione della Valle, uno straordinario patrimonio culturale della Vallarsa.

Ponte dei Bruni

Il ponte dei Bruni (detto anche ponte de la Riva o ponte della Busa) è un passaggio in pietra sopra il torrente Leno di Vallarsa.
Si trova a sud del piccolo abitato di Busa, frazione posta sul fondovalle tra Riva (sponda sinistra) e Raossi (sponda destra).
In passato costituiva una delle principali vie di collegamento tra i due lati della valle. Oggi, si presta ad essere utilizzata dagli escursionisti, come passaggio da un lato all’altro della valle. 

 

Come arrivare:
Il Ponte dei Bruni è raggiungibile da frazione Riva partendo dall’Albergo Passo Buole, percorrendo per circa 1 km un sentiero boschivo
Oppure da frazione Raossi imboccando la strada asfaltata per Busa lunga circa 900 metri.

Le piste degli antenati dei dinosauri

Anche la Vallarsa conserva le tracce dei dinosauri, che la popolavano 240 milioni di anni fa.
Nel 2009  alcuni ricercatori della sezione di Geologia del Museo delle Scienze di Trento hanno tracciato un nuovo sito paleontologico ai piedi delle Piccole Dolomiti. Ne sono emerse circa 200 orme!!

 

Come arrivare:
Le orme sono ora conservate in sicurezza presso il Museo delle Scienze di Trento (MUSE), tuttavia è possibile visitare i 3 luoghi principali da cui provengono:
  • 2 vallette poste sul fianco meridionale del Monte di Mezzo
  • nella Val Gerlano,
  • a monte della frazione Ometto, lungo l’antico sentiero che conduceva a Malga Siebe.

Cippi di confine

La zona di Vallarsa, tra Campogrosso e Pian delle Fugazze, è da sempre zona di confine.
Ai tempi in cui delimitava la linea tra il territorio della Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero Austriaco, abbondanti erano le ripicche e gli atti vandalici tra i malgari di Vallarsa, Recoaro e Valli.
Così, nel 1751, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, dopo una ricognizione sul posto da parte di una commissione di tecnici, decise di mettere fine alla situazione una volta per tutte.
Furono posizionati dei cippi di confine in pietra per segnalare il confine tra Tirolo e Repubblica di Venezia, riportavano, infatti, gli stemmi dei due stati;
  • il Leone di San Marco per Venezia
  • le insegne di Maria Teresa d’Austria per l’Impero Austriaco.

 

Come arrivare:
Un esemplare di cippo di confine dell’epoca, sopravvissuto alle due guerre mondiali, si trova su un sentiero che risale le pendici del Pasubio, sulla sinistra della strada per Passo Pian delle Fugazze, in prossimità del cartello che segnala il confine tra Trentino e Veneto.

Area di Memoria Streva

Nel Comune di Vallarsa, a poche centinaia di metri dal passo Pian delle Fugazze, spicca il cimitero di Streva, oggi risistemato con la riproduzione di alcune croci in ferro, ad opera del Gruppo Alpini di Montegalda (VI) e altri Gruppi volontari, in coordinamento con l’associazione Pasubio 100anni.
Nove sono le croci installate per il momento, quelle che corrispondono ai nove caduti censiti per ora, e, su ognuna, è stata affissa una targhetta identificativa.
Realizzato dopo i terribili momenti della Strefexpedition del maggio-giugno 1916, ha custodito per alcuni anni le spoglie di un centinaio di soldati, fino alla loro esumazione avvenuta negli anni Venti, a seguito della costruzione del vicino Sacrario del Pasubio, inaugurato il 29 agosto 1926.

 

Come arrivare:
L’Area di Memoria si trova in un piano sottostante la Strada Statale 46 che passa per la frazione Streva, nei pressi dell’ex casa cantoniera.

 

Ex cimitero militare di Anghebeni

Nel paese di Anghebeni è situato l’ex cimitero militare italiano e austro-ungarico, dove erano sepolti i soldati caduti durante la prima guerra mondiale sulle montagne della zona. Finita la guerra le salme dei militari furono trasportate al Sacrario militare del Paubio (Ossario del Pasubio).
Recentemente, dopo molti anni di abbandono, il cimitero e le sue strutture sono state recuperate grazie all’aiuto dagli alpini, che lo hanno inaugurato nell’anno 1998.
Alcune lapidi riportano le identità di alcuni soldati facenti parte degli Ulaner.